La montagna, nella sua simbologia, la ritroviamo nei testi sacri, nella letteratura, nella filosofia, nell’arte. Essa è parte del nostro essere.
I Monti Sibillini sono le nostre montagne, accessibili a tutti. Sono uno scrigno ricco di angoli nascosti. Angoli che meriterebbero di esser riportati alla luce, insieme alle storie che contengono, anche per il contributo che possono rappresentare per la riflessione collettiva che si sta sviluppando in questa epoca di pandemia. Le mete più pubblicizzate sono poche e per questo si rischia di crearvisi affollamento, che, in questo preciso momento storico, nessuno cerca, tanto meno gli amanti della montagna. Affollamento e montagna costituiscono un ossimoro.
Ai tempi del terremoto siamo stati noi, gente di montagna, a cercare rifugio verso il mare. Io ero tra quelli. Pensavo pure di stabilirmi giù, come molti hanno fatto. Per quanto ami il mare, ad un certo punto, il richiamo della montagna è stato più forte. Quella voce non mi ha lasciato scelta. Non ho potuto che tornare.
Con la pandemia abbiamo e stiamo assistendo al fenomeno inverso. Dalle zone di mare le persone cercano rifugio in montagna.
Durante la scorsa estate abbiamo assistito ad affollamenti nelle solite e note mete. Incidenti in quantità mai registrate prima. Il Soccorso Alpino lo sa.
Nella mia fuga dalla montagna, non ho mai pensato di buttarmi in mare, per non sentire il terremoto. Per il mare, si sa, devi saper nuotare, se no affoghi, oppure devi essere allenato per nuotare liberamente. Il limite, al mare, è evidente.
Per la montagna il limite è intrinseco, c’è, ma non si vede. Non basta aver due gambe ed imparato a camminare da piccoli. La montagna chiede conoscenza, in tutte le stagioni, come il mare, affinché si possa vivere nella sua pienezza e ci resti nel cuore e nelle ossa la sua forza e non le tragedie che possono caratterizzare il futuro degli sventurati.
Licini, nella raffigurazione che fa delle Gole dell’Infernaccio, con le sfumature dal verde al nero, rende molto bene “l’orrido” contenuto nel nome stesso del luogo. La toponomastica non va ignorata. I nomi dei luoghi sono importanti tanto quanto carichi di significato. Non li possiamo cambiare a piacimento con nomi più attraenti, per rispondere a leggi di mercato.
Se non siete conoscitori, né frequentatori abituali della montagna affidatevi a guide esperte.
Noi di Borgofortino cosa possiamo fare in tutto ciò?
Nati, cresciuti e formati qui, vogliamo essere cittadini, meglio, paesani attivi. Possiamo essere i facilitatori per coloro che vogliono approcciarsi o approfondire la conoscenza di questi luoghi.
La montagna affascina e unisce e cura.
Godiamone, ma in sicurezza. In tutte le stagioni, è possibile.